DE GIOVANNI LUIGI a FIRENZE

DE GIOVANNI LUIGI a FIRENZE
La galleria Mentana di Firenze, in prossimità delle feste natalizie, come ogni anno, il giorno 16 dicembre 2023 dalle ore 17,00 alle ore 20.00 terrà l’opening di “Orizzonti Contigui” Rassegna di Artisti Internazionali che animerà lo spazio sito nel cuore di Firenze, in via della Mosca, 5. Orizzonti Contigui Attraverso le opere in mostra è possibile immergersi nelle descrizioni di pensieri, idee e sensazioni che danno luogo al mondo degli artisti presenti che, nella realizzazione delle opere, hanno trovano l’occasione per avventurarsi nelle sfaccettature della natura fatta di paesaggi e di atmosfere, per ritrovarsi nel mondo della fantasia o nelle problematiche dei percorsi dell’uomo, fino ad attraversare riflessioni o sogni che muovono dall’Io o dalla religiosità. Colori, pennellata e percorsi capaci di trasmettere il mondo della bellezza e delle contraddizioni dell’uomo che è sempre alla ricerca di quei valori che danno senso alle opere di questa bellissima rassegna artistica. L’evento sarà anche occasione per scambiarci gli Auguri di Natale. Artisti presenti in Mostra: Eva Breitfuss - Audrey Traini - Lis Engel – Giancarlo Cerri – Aldehy – Bianca Vivarelli – Krasimir S. Marinov – Eileen Herres – Valerio Tanini – Tina Hliblom-thibblin - Camilla Vavik Pedersen – Patrizia Pepe – Luigi De Giovanni – Salvatore Magazzini – Anna Lapshinova Galleria d’Arte Mentana Arte Moderna e Contemporanea Via della Mosca, 5r
50122 Firenze (Italia)
Telefono/Fax: +39 055 211985
Cellulare: +39 335 1207156
Email: galleriamentana@galleriamentana.it

venerdì 8 giugno 2012

Alchimie d’ombre e di luci


GALLERIA D’ARTE MENTANA Firenze
Alchimie d’ombre e di luci

Mostra Personale di Margaret Karapetian
Inaugurazione: Sabato 16 Giugno 2012 ore 18.00
Galleria d’arte Mentana Piazza Mentana 2/3r - 50122 Firenze
tel. +39 055 211985 - mobile +39 335 1207156
Info: galleriamentana@galleriamentana.it
www.galleriamentana.it
Orario: 11.00/13.00 - 16.30/19.30 - Domenica e Lunedì mattina chiuso
La mostra sarà visitabile fino al 5 Luglio 2012
Alchimie d’ombre e di luci
Nelle opere di Margaret Karapetian d'Errico le emozioni emergono dal groviglio di scalfitture e dai colori trasparenti che lasciano intravvedere la sensibilità di un’artista raffinata, di grandi capacità interpretative unite a quelle della realizzazione tecnica perfetta. I suoi segni, che scolpiscono le ombre per far scoprire le luci, creano mappe dell’animo in climi efficaci e di grande malia. Sono segni incisi con forza, che si sono specchiati nei materiali sino a riemergere, nei bianchi fogli, in alchimie di racconti meravigliosi che trovano origine nell’inconscio. Sono le ombre luciferine della notte che s’illuminano in un incendio nel bosco e fanno udire il grido della natura, degli alberi che ancora innalzano i loro neri rami infuocati tinti da bagliori di rosso, mentre le sfumature di speranza si sono perse nelle fiamme di morte. I colori bruni che hanno aloni di malinconia vengono rischiarati, flebilmente, da piccole chiazze di chiaro che non riescono a dar gioia. Le linee dritte di percorsi verso il cielo sono il racconto di un’invocazione d’aiuto, una richiesta di una moltitudine di vita che si stringe sempre più a se stessa come se le mancasse l’aria, come se lo spazio e il tempo stessero svanendo nelle superficialità dell’egoismo dell’uomo. Il paesaggio marino riverbera di luci Selene che dall’acqua vanno nella campagna sino a creare un clima d'incanto romantico. I viluppi di una rete colma, trascinata stancamente da un pescatore, curvo in avanti, diventato ombra, descrivono la paziente perizia con cui l’artista ha intessuto i segni della sua narrazione. Rosseggiano le tinte del sole fra le fronde velando i verdi di grigio e nell’incipiente della notte lunare ombre argentee vestono il bosco di malinconia. È giorno. I climi dolci delle colline toscane si raccontano nelle tonalità verdi che si armonizzano alle campiture delle terre, sono descritti dai segni dell’artista che, nell’incisione delle sue sensazioni, ha ritrovato i ritmi del vivere. L’Arno, che va di ponte in ponte, nella bruma delle goccioline, assume il profilo della storia e dell’arte di Firenze in un’alchimia d’impressioni che si sfocano nelle venature di trasparenze nebulose. Nello specchio lagunare leggere increspature schiumose, di movimenti lenti, spruzzano di luce i fondali creando un’atmosfera di serenità malinconica scaturita da un dialogo fra l’animo di Margaret e le sue tecniche d’incisione che denotano una profonda spiritualità.           Federica Murgia

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