DE GIOVANNI LUIGI a FIRENZE

DE GIOVANNI LUIGI a FIRENZE
La galleria Mentana di Firenze, in prossimità delle feste natalizie, come ogni anno, il giorno 16 dicembre 2023 dalle ore 17,00 alle ore 20.00 terrà l’opening di “Orizzonti Contigui” Rassegna di Artisti Internazionali che animerà lo spazio sito nel cuore di Firenze, in via della Mosca, 5. Orizzonti Contigui Attraverso le opere in mostra è possibile immergersi nelle descrizioni di pensieri, idee e sensazioni che danno luogo al mondo degli artisti presenti che, nella realizzazione delle opere, hanno trovano l’occasione per avventurarsi nelle sfaccettature della natura fatta di paesaggi e di atmosfere, per ritrovarsi nel mondo della fantasia o nelle problematiche dei percorsi dell’uomo, fino ad attraversare riflessioni o sogni che muovono dall’Io o dalla religiosità. Colori, pennellata e percorsi capaci di trasmettere il mondo della bellezza e delle contraddizioni dell’uomo che è sempre alla ricerca di quei valori che danno senso alle opere di questa bellissima rassegna artistica. L’evento sarà anche occasione per scambiarci gli Auguri di Natale. Artisti presenti in Mostra: Eva Breitfuss - Audrey Traini - Lis Engel – Giancarlo Cerri – Aldehy – Bianca Vivarelli – Krasimir S. Marinov – Eileen Herres – Valerio Tanini – Tina Hliblom-thibblin - Camilla Vavik Pedersen – Patrizia Pepe – Luigi De Giovanni – Salvatore Magazzini – Anna Lapshinova Galleria d’Arte Mentana Arte Moderna e Contemporanea Via della Mosca, 5r
50122 Firenze (Italia)
Telefono/Fax: +39 055 211985
Cellulare: +39 335 1207156
Email: galleriamentana@galleriamentana.it
Visualizzazione post con etichetta america. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta america. Mostra tutti i post

mercoledì 5 novembre 2014

FINISSAGE di LUIGI DE GIOVANNI

Home - De Giovanni Luigi pittore contemporaneo - Creazioni d'arte - Cagliari
FINISSAGE









Studio “Sutta Le Capanne Du Ripa”, Specchia (LE)
Piazza del Popolo, 21 A Specchia (LE)

“UOMO DEL MIO TEMPO” omaggio a Salvatore Quasimodo di Luigi
De Giovanni
Finissage con
disinstallazione: sabato 8 novembre ore 18,00
Inaugurata l’11ottobre alle
ore 19,00 nello studio “Sutta le Capanne du Ripa” la mostra, con
installazione e performance di Luigi De Giovanni, accompagnata dal reading
di Santino Giangreco 
che ha recitato la poesiaUOMO DEL MIO
TEMPO” di Salvatore Quasimodo, chiude, con la disinstallazione,
sabato 8 novembre alle ore 18,00.
L’evento è stato curato dall’ Associazione culturale “e20cult” in
collaborazione con
“Il Raggio Verde edizioni”
Lecce e del comune di Specchia che ha concesso il patrocinio e l’uso gratuito
del Castello per la presentazione.
L’evento ha partecipato alla “Giornata del
Contemporaneo indetta da AMACI, giunta alla decima edizione”, è stato
presentato dal
Prof.
Antonio Penna, mentre il Dott. Maurizio Antonazzo ha presentato la serata.
L’allestimento è dell’Arch.
Stefania Branca 
Presentazione:
Luigi De Giovanni, continuando il suo percorso d’analisi dell’uomo, si
ritrova in sintonia con la poesia “Uomo del mio tempo” di Salvatore Quasimodo.
L’artista vede l’uomo sopraffatto dall’ambizione e ormai abituato alle
barbarie più crude fatte nella corsa alle scalate sociali: l’uomo, diventato
cieco e indifferente nei confronti dei più deboli, pronto a discriminare
socialmente i diversi e i non omologati a dei modelli precisi; assetato di
potere dall’egoismo, dall’arroganza, dall’ideologia che l’ha portato a smarrire
ogni rispetto dei fratelli, che ha dimenticato i principi morali e religiosi
che potevano impedirgli la violenza. All’artista, nella sua analisi, sovvengono
le impressioni spietate di guerra e di uccisioni per la supremazia con
l’annientamento di persone e popoli, spesso in fuga dalla loro terra o vinti da
fame e terrore. Immagini di morte che gli hanno fatto ritornare alla memoria le
dure parole e il monito della poesia “Uomo del mio Tempo” di Salvatore
Quasimodo.
L’evento sarà caratterizzato da un’installazione con performance
continua nello Studio “Sutta Le Capanne Du Ripa” a Specchia in Piazza del
Popolo, 21A e nel portico antiastante. I due ambienti verranno ricoperti di
materiali inizialmente bianchi, sopra vi saranno dei cumuli di carte
accartocciate con schizzi del colore
del sangue. Le opere saranno dei sudari di morte che penderanno dal
soffitto gocciolando, “sangue” di dolore senza più grido, su una tela, che
raccoglierà il dripping delle gocce, che diventerà “reliquia” nell’opera
“Uomo”. Occhi attoniti e miti guarderanno partecipando, nell’abitudine
all’orrore, visto quotidianamente attraverso i media, in una performance
collettiva.  Federica Murgia
Poesia
di Salvatore Quasimodo
Uomo
del mio tempo

Sei ancora
quello della pietra e della fionda,
uomo del
mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali
maligne, le meridiane di morte,
t'ho
visto- dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote
di tortura. T'ho visto: eri tu,
con la tua
scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza
amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come
sempre, come uccisero i padri, come uccisero,
gli
animali che ti videro per la prima volta.
E questo
sangue odora come nel giorno
quando il
fratello disse all'altro fratello:
"Andiamo
ai campi". E quell'eco fredda, tenace,
è giunta
fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate,
o figli, le nuvole di sangue
salite
dalla terra, dimenticate i padri:
le loro
tombe affondano nella cenere,
gli
uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.



La lettura della poesia “Uomo del mio tempo” di Salvatore Quasimodo ha
scandito il susseguirsi dell’atto performativo.
Per informazioni:
Cell:
329 2370646 








































martedì 30 settembre 2014

“Forme e colori dello spirito” - De Giovanni Luigi pittore contemporaneo - Creazioni d'arte - Cagliari

“Forme e colori dello spirito” - De Giovanni Luigi pittore contemporaneo - Creazioni d'arte - Cagliari



















Castello Risolo
Piazza del Popolo, Specchia (LE)
Con il Patrocinio del
comune di Specchia, l’Associazione Culturale “e20cult “
e la Casa Editrice “Il Raggio Verde
SRL”
presentano le personali in
collettiva
“Forme e
colori dello spirito”. L’evento partecipa alla “Giornata del Contemporaneo
indetta da AMACI, giunta alla decima edizione”

“Forme e
colori dello spirito”
Inaugurazione: 10 ottobre ore 18,00

Saluti da:

Rocco Pagliara  -  Sindaco di Specchia             Giorgio Biasco   -  Assessore alla
Cultura
                                                                            
Dott. Maurizio Antonazzo - Giornalista -
(presenta la serata)
                      
Federica Murgia - Presidente dell’Associazione Culturale “e20cult” sezione di Specchia Dal 10 al 18 ottobre
L’Associazione
Culturale “e20cult” e la casa editrice “Il Raggio Verde SRL” in collaborazione
con il comune di Specchia che ha concesso il patrocinio e l’uso gratuito del
Castello Risolo, in piazza del Popolo, promuovono una mostra di personali in
collettiva dal titolo “Forme e colori dello spirito”.             L’esposizione
avrà inizio il 10 ottobre e chiuderà il 18 ottobre, aprendo tutti i giorni
dalle ore 18.00 alle 21,00.                                                                           Nella
Giornata del Contemporaneo indetta da AMACI, giunta alla decima edizione, 11
ottobre 2014, la mostra rimarrà aperta dalle ore 10,00 alle 12.00 - dalle 16,00
alle 21,00. Nella stessa giornata, nella sala conferenze del Castello Risolo,
si terranno degli incontri, dove gli artisti e gli esperti d’arte discuteranno
di ’”arte e dei luoghi dell’arte”.                                                                 
Ciascuna sala del Castello Risolo di Specchia si animerà dei racconti
delle opere di artisti che, pur esprimendosi con diversi linguaggi dell’arte,
riescono a far emergere il loro spirito e il loro personale modo di avvertire
il mondo e le vicissitudini della vita. Per l’occasione ci saranno personali
di: Ute Bruno, Mimmo Camassa, Luigi De Giovanni, Kristine Kvitka, Laura
Petracca, Andrea Ritrovato, Roberto Russo, Ada Scupola, Gianni Scupola.
L'esposizione,
occasione per la partecipazione alla decima edizione della Giornata del
Contemporaneo indetta da AMACI, servirà anche a far conoscere l’edificio quale
location espositivo.
Inaugurazione: 10 ottobre ore 18,00
Sabato 11
ottobre 2014, Giornata del Contemporaneo,
dalle ore
10:00 alle ore 12:00 – dalle ore 16,00 alle ore 21,00
Tutti gli
altri giorni dalle ore 18,00 alle 21,00

info:
Cell.
3292370646    
-   
3279583790
info@e20cult.it   - lmfedeg@libero.it
http://www.e20cult.it/










venerdì 19 settembre 2014

INDIVIDUAZIONI INTERNAZIONALI anche Luigi De Giovanni





Galleria D’Arte Mentana

P.zza Mentana 2/3 r - 50122 (Firenze)
telef. 055.211985 - Fax. 055.2697769
www.galleriamentana.it

Individuazioni Internazionali

inaugurazione: Sabato 20 Settembre 2014 Ore 18.00

La mostra sarà visitabile fino al 13 Ottobre 2014

La galleria d’arte Mentana di Firenze, dà inizio alla nuova stagione
espositiva con questa  importante mostra dal titolo “Individuazioni Internazionali”.
La rassegna è curata dalla direttrice artistica Giovanna Laura Adreani ed ha come obiettivo la presentazione di artisti contemporanei di culture e provenienze geografiche  differenti, che hanno in comune i fermenti e le innovazioni delle arti visive contemporanee. In parallelo alla rassegna Individuazioni, il giorno 11 Ottobre, la galleria Mentana parteciperà alla Giornata del Contemporaneo indetta da AMACI, associazione dei Musei Italiani, che coinvolgerà 26 spazi museali del nostro territorio. Questa occasione farà si che le opere in mostra siano motivo di segnalazione  nell'ambito museale e del relativo data base del comitato scientifico.

Art director, Giovanna Laura Adreani

Artisti: Spazio Galleria (interno galleria)

Paco Seoane (Spagna)
Eva Sánchez Benítez (Spagna)
Frank Sisca (italia)
Fanny Horowitz  (israele)
Irene Papini (italia)
Jack Ronnel (israele)
Alessandro Mattia Mazzoleni (italia)
Hilda Vidal (Cuba)

Artisti: Interno Saletta
“Saletta Mentana”

LUIGI DE GIOVANNI  (Italia)
FRANCESCA GUETTA (Italia)
Norma DURE' (Argentina)
MARIA ZASlAVSKAYA - ElENA PRIMASHOVA (Russia)
GIAMMARCO AMICI (Italia)
MARGARET KARAPETIAN  (Iran - Italia)
ANNA LUISA ROMA (Italia)

La mostra sarà visitabile nei seguenti orari: 11.00/13.00 - 16.30/19.30
Domenica e Lunedì mattina chiuso 
Sabato mattina su appuntamento












sabato 9 agosto 2014

La Natura e il Paesaggio di luigi de giovanni

studio sutta le capanne du ripa specchia lecce


La Natura e il Paesaggio

Con il Patrocinio del comune di Specchia, nell’ambito dell’Estate Specchiese, l’associazione culturale e20cult presenta: “La natura e il paesaggio” personale di Luigi De Giovanni.
Inaugurazione: 10 agosto ore 21,00
Sutta Le Capanne du Ripa
Piazza del Popolo, 21A Specchia (LE)
Dal 10 agosto al 15 settembre   
Allestimento a cura dell’Arch. Stefania Branca
         
L’associazione culturale e20cult, con il Patrocinio del comune di Specchia, nell’ambito dell’Estate Specchiese, presenta “La natura e il paesaggio” personale di Luigi De Giovanni. Durante la mostra verranno presentati degli eventi culturali e delle performance, con letture programmate di volta in volta, che vedranno coinvolti l’artista, amanti dell’arte e genitori e figli.

La natura e il paesaggio
Davanti alle tele Luigi De Giovanni avverte la forte urgenza d’appagare il naturale impulso che lo porta a fissare nell’istante le sue percezioni pittoriche. Infatti, l’artista, non ha bisogno di soffermarsi a lungo per meditare le pennellate di cui conosce i percorsi e gli andamenti, perché è l’istinto che lo guida a cogliere, con sensibilità, quelli delle vibrazioni luministiche della natura. Egli, nella sua tendenza alla solitudine, vive un intimo dialogo con il paesaggio cui si abbandona nell’ascolto dei sussurri silenziosi del Genius Loci che conosce da sempre. Nella sua terra, si estrania dalle angosce che tormentano la società, e si lascia guidare dalle sensazioni coloristiche interpretando i luoghi del suo Io e dell’infanzia con ancestralità. Tracce di colore, che rincorrono la durata dell’attimo, raccontano il tempo e i paesaggi dell’uomo in contorte pennellate che inseguono gli aggrovigliamenti della natura del Salento. Gli ulivi si vestono della luce del giorno in verdi che, dai toni del sole, si tingono in colori di luna. Il nascente mattino stempera le ombre dell’alba in luminescenze abbaglianti che dissolvono le forme. Nel racconto pittorico di Luigi De Giovanni gli orizzonti si allontanano in un’apertura alla vita che non vuole confini, facendo si che i profili dei luoghi diventino profili dell’animo. Descrizioni che non si soffermano all’esteriorità del momento ma vanno alla ricerca dell’humus e del Genius che sono anima dei luoghi. Anima che differenzia, rendendo Specchia, paese dei suoi primordi e dei ricordi dei vagiti, vestita di armonie quasi magiche.            Federica Murgia
Specchia 1 agosto 2014

Sutta Le Capanne Du Ripa
Piazza del Popolo, 21A Specchia (LE)

Contatti: Cell. 329 2370646













domenica 15 giugno 2014

Contempor-Art 2014 Rassegna d'arti visive

studio sutta le capanne du ripa specchia lecce


Galleria d’Arte Mentana Firenze
P.zza Mentana 2/3 r- 50122 (FIRENZE)            
Telef. 055.211985 - Fax. 055.2697769

Contempor-Art  2014
Rassegna d'arti visive

Spazio Galleria

OPENING Sabato 21 Giugno Ore 18.00
21 GIUGNO-20 LUGLIO

ARTISTI:
Mary Wells   (USA)
Patricia Serrano   (Spagna)
Aleiandro Fernandez  (Perù)
Francesco  Cesari   (Italia)
Julieta Bravo Cid   (Cile)
Cinzia Cucini  (Italia)


La Galleria d’Arte Mentana continua il suo impegno nella valorizzazione dei linguaggi dell’arte, attraverso la rassegna Contempor-Art: un appuntamento mirato alla promozione di artisti  che rappresentano l’eccellenza nelle molteplici discipline artistiche.
Sarà un piacere incontrarla tra i nostri amici, clienti, critici e collezionisti.
Cordialmente
Art Director, Giovanna Laura Adreani


WWW.GALLERIAMENTANA.IT
galleriamentana@galleriamentana.it

I nostri orari:
11.00/13.00     16.30/19.30
domenica e lunedì mattina chiuso 

giovedì 12 giugno 2014

fra gli artisti luigi de giovanni

studio sutta le capanne du ripa specchia lecce



Galleria d’Arte Contemporanea Wikiarte, Via San Felice 18 – Bologna - Dal 20 giugno al 03 luglio - Fra gli artisti Luigi De Giovanni

Galleria d’Arte Contemporanea Wikiarte
Via San Felice 18 – Bologna
In collaborazione con la Galleria Mentana di Firenze
Presenta
ORIZZONTI CONTIGUI

Critica:
Presentazione a cura di Denitza Nedkova
Curatrice mostra:
Deborah Petroni


Inaugurazione:
venerdì 20 giugno 2014 ore 18.00
Dal 20 giugno al 03 luglio

Artisti in mostra
MIRIAM PRINCIPI(MOIRYM), BIANCA VIVARELLI, ANNIE GHERI,
CLARA POLVANI, EMILIO FACCHINI, GIAMMARCO AMICI,
PAOLO PASQUALI, ROCCO PERRONE, ALINA DETTORI,
MARGARET KARAPETIAN, NORMA DURÈ, MARIA ZASLAVSKAYA,
LAURA LEN, RENZO SBOLCI, ROSARIO BELLANTE,
FRANCO LASTRAIOLI, LUIGI DE GIOVANNI,
ANGELA AUBIBERT BELTRAMO   
dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00 con orario continuato 

lunedì e domenica chiuso

Ingresso gratuito 
Info e contatti:
Mail: info@wikiarte.com
Sito: www.wikiarte.com

giovedì 29 maggio 2014

SPECCHIAmoci........nelle pagine

studio sutta le capanne du ripa specchia lecce


Sabato 31 maggio: Specchia alla scoperta de “Il tesoro di Sant'Ippazio”
Una serata di narrativa e musica con Alberto Colangiulo e i “Cantu e cuntu”

Specchia-  Secondo grande appuntamento per il progetto “SPECCHIAmoci... nelle pagine”, ideato dall'Associazione culturale “e20cult” e patrocinato dalla Regione Puglia e il Comune di Specchia,  al fine di promuovere la lettura, ogni forma di espressione artistica e letteraria e vivere momenti di incontro e sociale e culturale.
Sabato 31 maggio alle 19.30, all'interno dell'annuale appuntamento con IL MAGGIO DEI LIBRI, in Piazza del Popolo incontro con lo scrittore Alberto Colangiulo, scrittore esordiente con un romanzo che ha il sapore e il profumo del Salento.
“Il tesoro di Sant'Ippazio”  (Lupo editore) è un giallo.  Un romanzo di formazione. Un libro in cui risuonano tante voci, dove la sensibilità dell'autore e la sua grande capacità di indagare nelle profondità delle pieghe dell'anima e dell'esistenza riesce a dare luce e spessore a ogni personaggio e a regalare a se stesso, per i suoi quarant'anni, ma soprattutto ai lettori, un tesoro di... libro, in cui si respira tutta la freschezza della tramontana. (Tiziana Cazzato, recensione per Sololibri.net)
Dialogheranno con l'autore, Gino Greco, giornalista di Radio Venere e Radio Peter Pan, e la scrittrice Tiziana Cazzato.
Federica Murgia, presidente dell'Associazione “e20cult”- sezione di Specchia, introdurrà la serata e illustrerà il progetto “SPECCHIAmoci... nelle pagine”.
La serata sarà impreziosita dalle note musicali dei “Cantu e cuntu”, che ne scriveranno la colonna sonora  con la musica popolare del sud e i loro brani inediti.
E in uno degli angoli più suggestivi di uno dei borghi più belli d'Italia vivremo insieme il magico incontro di due forme d'arte, la narrativa e la musica, espresse e interpretate con il cuore in modo davvero unico e irripetibile.

lunedì 12 maggio 2014

“Internato 159534”

“Internato 159534”

studio sutta le capanne du ripa specchia lecce





“SPECCHIAmoci... nei libri 2014”
17 maggio alle 10.30

Gli alunni delle III classi della 
Scuola Secondaria di Primo Grado di Specchia
incontrano
Nicola Santoro autore di  “Internato 159534” 
testimonianze di Nicola Santoro e Fernando Simeoni
militari internati italiani nei campi nazisti, Il Raggio Verde edizioni


L'Associazione Culturale “E20cult” - sez. di Specchia, con il patrocinio del Comune di Specchia, dà avvio al suo complesso e articolato progetto “SPECCHIAmoci... nelle pagine”, ideato al fine di favorire e stimolare l'abitudine alla lettura , considerata elemento chiave della crescita personale, sociale e culturale. 
Il primo, di numerosi e diversificati appuntamenti vedrà  protagonisti i ragazzi della classe terza della Scuola Superiore di Primo Grado “Don Luigi Sturzo” di Specchia, in un vero viaggio nella memoria, nel quale saranno accompagnati da una guida davvero unica, Nicola Santoro, che porterà la sua testimonianza diretta.
Nicola Santoro e Fernando Simeoni sono stati due militari italiani durante la seconda guerra mondiale. Dopo l'armistizio, firmato dall'Italia l'8 settembre del 1943, alcuni soldati italiani  furono catturati, rastrellati e deportati nei territori del Terzo Reich. A quel tempo Nicola Santoro aveva solo 19 anni e oggi, a novant'anni, dedica il suo tempo al recupero della memoria per testimoniare ai giovani le atrocità della guerra e dell'esperienza della prigionia che lui ha condiviso con Simeoni, scomparso nel 2010.
E sabato 17 maggio alle 10.30 porterà il suo racconto ai giovanissimi studenti di Specchia, dove presenterà il suo libro “Internato 159534”, edito da Il Raggio verde edizioni.
É un libro che vuole rompere il silenzio e far conoscere le vicende che Nicola e Fernando e molti altri hanno vissuto sulla propria pelle. “Insieme, danno voce alla tenace, coraggiosa, non minore “Resistenza” degli IMI (nome dato dai nazisti ai soldati catturati e deportati), che in stragrande maggioranza non cedettero alla proposta di continuare la guerra accanto ai nazisti.- si legge nell’introduzione del presidente del consiglio regionale di Puglia Onofrio Introna. Sarebbe stata la salvezza: non più “schiavi di Hitler”, via dal filo spinato, dagli appelli al gelo, dal lavoro coatto, dal digiuno la domenica – perché non si lavorava – meglio nutriti, meglio vestiti, niente botte per un pastrano. Nonostante tutto, dissero “NO”. Il dato principale della vicenda degli IMI è il massiccio rifiuto di collaborare coi tedeschi e i fascisti. 600mila italiani di ogni Arma, Corpo e grado preferirono affrontare, consapevolmente, quelle condizioni impossibili. A costo di 20 mesi di stenti in Germania, che in 40-50mila pagarono con la vita.
Gli italiani non vollero venir meno al giuramento di fedeltà alle Istituzioni, difesero la dignità personale e l’onore delle forze armate italiane. Si opposero alla violenza, tennero idealmente alto il vero Tricolore, preferirono affrontare le sofferenze piuttosto che tornare a combattere a fianco di chi negava i diritti umani e in Russia aveva mostrato ai nostri soldati il volto di massacratori senza pietà di ebrei e slavi. In questo senso gli IMI entrarono a pieno diritto nella Resistenza.”

Un volume che Nicola Santoro dedica a tutti coloro che hanno un ruolo nella società e nelle istituzioni, affinché ogni loro decisione sia assunta sempre nel rispetto della vita e della dignità altrui. Nato a Cursi il 22 febbraio 1924, secondo di sette figli, fu arruolato nel 1943 con l’incarico di marconista del Genio Militare presso la caserma di Udine. Fatto prigioniero trascorse due anni circa nel campo di lavoro di Treuenbrietzen. Dopo la sua liberazione, dal 1948 al 1979, lavora presso le Poste Italiane prima come impiegato poi come direttore. Da sempre antifascista ha militato nel partito della Democrazia Cristiana e si è impegnato nel suo paese come amministratore comunale dal 1955 al 1975.
Fernando Simeoni nasce il 12 dicembre 1923 a Civitavecchia dove muore nel 2010. Segnalatore della Marina Militare venne fatto prigioniero nel 1943. Dopo circa due anni di prigionia, al suo rientro in Italia non trovò più i suoi genitori morti durante un bombardamento anglo-americano. Venne assunto in servizio al Comando Generale della Scuola di Guerra di Civitavecchia come coadiuvatore superiore fino al momento del pensionamento.

Gli alunni delle III Classi della Scuola Secondaria di Primo Grado di Specchia incontreranno Nicola Santoro, che ha vissuto la terribile esperienza della prigionia nei campi di  lavoro nazisti, autore del libro “Internato 159534” “testimonianze di Nicola Santoro e Fernando Simeoni,  militari internati italiani nei campi nazisti, Il Raggio Verde edizioni. 
Con la sua testimonianza, oggi confluita nelle pagine di “Internato 159534”, Nicola Santoro fa chiarezza su quello che fu la vicenda  degli IMI. 
I.M.I. fu il nome dato dalle autorità tedesche ai soldati italiani catturati, rastrellati e deportati nei territori del Terzo Reich nei giorni immediatamente successivi alla proclamazione dell’Armistizio di Cassibile (8 settembre 1943). Nicola Santoro nel 1943 aveva appena 19 anni e si ritrovò a condividere l’atroce esperienza della prigionia insieme a Fernando Simeoni che tenne un diario che integra il volume “Internato 159534” .
Simeoni è scomparso nel 2010 e se fosse ancora vivo condividerebbe la missione che Nicola oggi novantenne dedica al recupero della memoria per testimoniare ai giovani tutta l’atrocità della guerra.  “Questo libro che raccoglie le memorie di Nicola Santoro, internato 159534, fornisce un contributo di grande rilievo per la conservazione della memoria delle vicende per troppo tempo dimenticate di questi soldati che lasciati a se stessi dopo l’8 settembre si trovarono ad affrontare da soli la marea montante di una storia che la società avrebbe cercato, subito dopo, di rimuovere. Spiega nella prefazione Loredana Di Cuonzo dirigente scolastica del Liceo Classico “Giuseppe Palmieri” di Lecce, tra gli istituti scolastici che nel corso degli anni Nicola ha voluto visitare, accompagnato dal figlio Edoardo, portando agli studenti del Salento la sua testimonianza di prigioniero nei campi di concentramento tedeschi. 
Pagine dolorose della nostra Storia sulle quali è caduto un pesante silenzio. “Delle vicende degli internati militari italiani, infatti, si è tornati a parlare solo poco più di due decenni fa, alla metà degli anni Ottanta. – spiega la stessa Di Cuonzo. Questo silenzio è dovuto anche al fatto che i prigionieri italiani erano stati internati anche dagli alleati in campi di concentramento in molte zone del mondo, questo rallentò molto il loro rimpatrio, ma la motivazione importante di questo silenzio si può ritrovare nelle responsabilità che l’esercito italiano ha avuto riguardo alla tragedia degli I.M.I.: era stato proprio l’esercito ad abbandonarli e per questo si è preferito non pubblicizzarne troppo le vicende dei prigionieri italiani, esaltando invece molto di più l’opera della resistenza armata.”  
Un libro che vuole rompere il silenzio. Far conoscere le vicende che Nicola, Fernando e tantissimi altri hanno vissuto sulla propria pelle. “Insieme, danno voce alla tenace, coraggiosa, non minore “Resistenza” degli IMI, che in stragrande maggioranza non cedettero alla proposta di continuare la guerra accanto ai nazisti.  – si legge nell’introduzione del presidente del consiglio regionale di Puglia Onofrio Introna. Sarebbe stata la salvezza: non più “schiavi di Hitler”, via dal filo spinato, dagli appelli al gelo, dal lavoro coatto, dal digiuno la domenica – perché non si lavorava – meglio nutriti, meglio vestiti, niente botte per un pastrano. Nonostante tutto, dissero “NO”. Il dato principale della vicenda degli IMI è il massiccio rifiuto di collaborare coi tedeschi e i fascisti. 600mila italiani di ogni Arma, Corpo e grado preferirono affrontare, consapevolmente, quelle condizioni impossibili. A costo di 20 mesi di stenti in Germania, che in 40-50mila pagarono con la vita.
Gli italiani non vollero venir meno al giuramento di fedeltà alle Istituzioni, difesero la dignità personale e l’onore delle forze armate italiane. Si opposero alla violenza, tennero idealmente alto il vero Tricolore, preferirono affrontare le sofferenze piuttosto che tornare a combattere a fianco di chi negava i diritti umani e in Russia aveva mostrato ai nostri soldati il volto di massacratori senza pietà di ebrei e slavi. In questo senso gli IMI entrarono a pieno diritto nella Resistenza.”

Un volume che Nicola Santoro dedica a tutti coloro che hanno un ruolo nella società e nelle istituzioni, affinché ogni loro decisione sia assunta sempre nel rispetto della vita e della dignità altrui. Nato a Cursi il 22 febbraio 1924, secondo di sette figli, fu arruolato nel 1943 con l’incarico di marconista del Genio Militare presso la caserma di Udine. Fatto prigioniero trascorse due anni circa nel campo di lavoro di Treuenbrietzen. Dopo la sua liberazione, dal 1948 al 1979, lavora presso le Poste Italiane prima come impiegato poi come direttore. Da sempre antifascista ha militato nel partito della Democrazia Cristiana e si è impegnato nel suo paese come amministratore comunale dal 1955 al 1975. 

Fernando Simeoni nasce il 12 dicembre 1923 a Civitavecchia dove muore nel 2010. Segnalatore della Marina Militare venne fatto prigioniero nel 1943. Dopo circa due anni di prigionia, al suo rientro in Italia non trovò più i suoi genitori morti durante un bombardamento anglo-americano. Venne assunto in servizio al Comando Generale della Scuola di Guerra di Civitavecchia come coadiuvatore superiore fino al momento del pensionamento.




Introduzione di Onofrio Introna presidente del Consiglio regionale di Puglia
Giovani, anche giovanissimi, mai vinti, mai piegati. La dignità del nostro Paese l’hanno riscattata per primi, con il “NO!”, dietro il filo spinato, nonostante i momenti di sconforto, sfidando la fame, affrontando le malattie, superando il dolore, le privazioni di una condizione subumana. Erano gli IMI, gli internati militari
italiani nei lager tedeschi. Non prigionieri di guerra, perché catturati quando il Paese non aveva ancora dichiarato guerra alla Germania. Non tutelati dalle convenzioni internazionali. Abbandonati dal proprio governo l’8 settembre. Se non erano stücke (pezzi) come gli ebrei nei campi di sterminio, restavano soltanto dei
numeri. Lavoratori forzati, manodopera non volontaria per l’industria bellica germanica. Nicola Santoro era il 159534 e ha dovuto imparare a declinarlo in tedesco.
Una sequenza impossibile di suoni gutturali. E se non ce la facevi, erano bastonate.
Nel settembre 1943, quando è stato deportato nel territorio del Reich (Né un preavviso né un preallarme – ricorda – all’improvviso non sapevamo da chi doverci difendere, se dagli inglesi o dai tedeschi), “Nicolino” aveva solo 19 anni, ma teneva gli occhi bene aperti sul mondo. E che mondo, devastato dalla violenza.
Ora, a 90, dedica tutte le sue energie alla memoria, alla missione di testimoniare ai giovani che quanto ha vissuto in quegli anni non si deve ripetere.
“Mai più” guerre, odio, distruzioni, ma anche “mai più” un chilo di pane ogni quindici persone o dormire sui trucioli di legno o beccarsi uno schiaffo per aver provato a coprirsi con un pastrano dismesso. Sono solo alcuni episodi dell’esperienza di Nicola Santoro, condivisa col compagno di prigionia Fernando Simeoni. L’amico, scomparso purtroppo nel 2010, tenne un diario di quei giorni, che integra il volume.
Insieme, danno voce alla tenace, coraggiosa, non minore “Resistenza” degli IMI, che in stragrande maggioranza non cedettero alla proposta di continuare la guerra accanto ai nazisti. Sarebbe stata la salvezza: non più “schiavi di Hitler”, via dal filo spinato, dagli appelli al gelo, dal lavoro coatto, dal digiuno la domenica – perché non si lavorava – meglio nutriti, meglio vestiti, niente botte per un pastrano.
Nonostante tutto, dissero “NO”. Il dato principale della vicenda degli IMI è il massiccio rifiuto di collaborare coi tedeschi e i fascisti. 600mila italiani di ogni Arma, Corpo e grado preferirono affrontare, consapevolmente, quelle condizioni impossibili. A costo di 20 mesi di stenti in Germania, che in 40-50mila pagarono con la vita.
Gli italiani non vollero venir meno al giuramento di fedeltà alle Istituzioni, difesero la dignità personale e l’onore delle forze armate italiane. Si opposero alla violenza, tennero idealmente alto il vero Tricolore, preferirono affrontare le sofferenze piuttosto che tornare a combattere a fianco di chi negava i diritti umani e in Russia aveva mostrato ai nostri soldati il volto di massacratori senza pietà di ebrei e slavi. In questo senso gli IMI entrarono a pieno diritto nella Resistenza.
Finita la guerra, sulla tragedia calò un silenzio complice, per tante ragioni, per tante convenienze.
Testimoni come Nicola Santoro e con lui Fernando Simeoni hanno il merito di aver rimosso quel silenzio e continuano a farlo. La loro voce è quella di un’Italia coraggiosa, civile, responsabile, che ci auguriamo possa
ispirare le nuove generazioni.




Post in evidenza

ANCHE LUIGI DE GIOVANNI a FIRENZE

 Firenze INDIVIDUAZIONE INTERNAZIONALE Rassegna di Arti visive contemporanee Il 24 febbraio alle ore 17.30 si è inaugurata, alla Galleria d’...