DE GIOVANNI LUIGI a FIRENZE

DE GIOVANNI LUIGI a FIRENZE
La galleria Mentana di Firenze, in prossimità delle feste natalizie, come ogni anno, il giorno 16 dicembre 2023 dalle ore 17,00 alle ore 20.00 terrà l’opening di “Orizzonti Contigui” Rassegna di Artisti Internazionali che animerà lo spazio sito nel cuore di Firenze, in via della Mosca, 5. Orizzonti Contigui Attraverso le opere in mostra è possibile immergersi nelle descrizioni di pensieri, idee e sensazioni che danno luogo al mondo degli artisti presenti che, nella realizzazione delle opere, hanno trovano l’occasione per avventurarsi nelle sfaccettature della natura fatta di paesaggi e di atmosfere, per ritrovarsi nel mondo della fantasia o nelle problematiche dei percorsi dell’uomo, fino ad attraversare riflessioni o sogni che muovono dall’Io o dalla religiosità. Colori, pennellata e percorsi capaci di trasmettere il mondo della bellezza e delle contraddizioni dell’uomo che è sempre alla ricerca di quei valori che danno senso alle opere di questa bellissima rassegna artistica. L’evento sarà anche occasione per scambiarci gli Auguri di Natale. Artisti presenti in Mostra: Eva Breitfuss - Audrey Traini - Lis Engel – Giancarlo Cerri – Aldehy – Bianca Vivarelli – Krasimir S. Marinov – Eileen Herres – Valerio Tanini – Tina Hliblom-thibblin - Camilla Vavik Pedersen – Patrizia Pepe – Luigi De Giovanni – Salvatore Magazzini – Anna Lapshinova Galleria d’Arte Mentana Arte Moderna e Contemporanea Via della Mosca, 5r
50122 Firenze (Italia)
Telefono/Fax: +39 055 211985
Cellulare: +39 335 1207156
Email: galleriamentana@galleriamentana.it
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domenica 21 luglio 2013

mostra di luigi de giovanni specchia lecce QUAQUARAQUA

studio sutta le capanne du ripa specchia lecce

Luigi De Giovanni
Quacquaraquà
Artista: Luigi De Giovanni
Titolo della mostra:  Quacquaraquà
Spazio espositivo: Sutta Le Capanne du Ripa – Specchia (LE)
Inaugurazione: Sabato 13 luglio 2013 ore 20.00
Date: Dal 13 luglio al 13 agosto 2013
Orario: dalle 10.30 alle 13,00 - dalle 18.00 alle 24
Ingresso libero
Presentazione: Antonietta Fulvio
Allestimento: Arch. Stefania Branca
Coordinamento: Il Raggio Verde
Contatti: Cell. 329 2370646
Website: degiovanniluigi.com
ilraggioverdesrl.it - ufficiostampa@ilraggioverdesrl.it
Quacquaraquà
Certi della loro erudizione, i saputi, sputano le loro verità con fare sicuro affermandone oggi una sempre diversa o arricchita rispetto a quella sostenuta ieri. Hanno leggiucchiato, senza troppa attenzione per i contenuti, o sentito sprazzi di notizie, anche pruriginose, che spacciano per oggettive e giuste. Si pavoneggiano, aggiungendo di volta in volta nuovi particolari, perché hanno sentito o percepito dei frammenti di voci qua e là. Frequentemente carpiscono idee, che poi spacciano come proprie, il più delle volte appiccicate, mancando lo spirito creativo e l’ideazione che dà anima ai pensieri e alle cose. Le idee, di cui si appropriano i quacquaraquà, sono monche e riescono a sorprendere il pubblico solo per poco, in quanto, non hanno un successivo sviluppo e coerente continuità. Qualche volta riescono ad avere il seguito di persone che, anche in buona fede, prestano attenzione, e per questo vanno col petto in fuori e hanno l’aria d’essere molto importanti.
I quacquaraquà parlano sul nulla convinti di essere scaltri ma, ad ascoltarli, si capisce subito che rappresentano solo la vuotezza mentale e che possono discorrere solo di pettegolezzi, di sentito dire, di cose mai approfondite. Frasi fatte, respirate e rinforzate nei gruppi chiusi, danno il senso della loro cultura e della mancanza di ricerca dell’ideativo, del giusto e del bello.
S’infastidiscono quando qualcuno osa confutare l’inconsistenza contenutistica delle cose di cui parlano e continuano a pavoneggiarsi con giri di parole che giustificano solo l’ignoranza: la mancanza di sostanza interiore che possa sostenerli al di fuori delle nozioni che danno loro certezze. Questi sono i quacquaraquà che mi lasciano tutte le volte con un dubbio “ci sono o ci fanno?”
Luigi De Giovanni in otto opere ha voluto raccontare il vuoto chiacchiericcio e fare un omaggio a Leonardo Sciascia che, nel libro “Il giorno della civetta”, divise gli uomini in categorie, sistemando nell’ultima proprio i quacquaraquà, persone che, secondo l’autore, <>. L’artista ha colto lo spunto e usando gli strumenti della pittura, ha trovato idee e sensazioni materializzando le angosce e le ferite che causa il pantano dei pettegolezzi sino a renderlo concreto nel colore che tinge in monocromo una tela di denuncia, diventata metafora del fango sputato inutilmente. Gocciolamenti, spruzzi, macchie essenziali, nelle opere in mostra, realizzate di getto, esprimono la rabbia istintiva del gesto pittorico che si manifesta, anche, mettendo in primo piano la parola, linea guida, “quacquaraquà”.
Nell’opera “malinconia in bianco su sfondo rosa” gocciolamenti di calce, tracce di tinteggiatura di pareti d’abitazione, si rapprendono in una grande e densa macchia screpolata come se si fossero manifestati i segni del disfacimento degli ideali e dei sogni colpiti dagli schizzi melmosi. Uno sfondo rosato, traccia di speranza, contrasta con i sicuri segni bruni che esaltano il significato della cupa malinconia dell’opera che riporta ai piccoli paesi, humus che fermenta il genio ispirato, che fa avvertire sensazioni di disagio, di mancata accettazione dell’uomo per quello che è e non per quello che dovrebbe essere secondo i quacquaraquà benpensanti.
Trama del racconto pittorico è la tristezza dell’animo, colpito dalle maldicenze, che si palesa nei dipinti denunciando la superficialità dei quacquaraquà che trasformano in schizzi di fango appiccicoso, che viene scagliato addosso alle persone per annullarle per allontanarle dal loro posto, anche sociale. Le gestuali macchie esprimono la cattiveria diventata tormento, mentre ripetere sulle tele la scritta “quacquaraquà” è una catarsi liberatoria che denuncia l’immobilità mentale di chi non sa rendersi conto del significato delle ferite che infligge. Una tela gialla, che si anima di allegra vitalità e della gioia di ricominciare nel bianco in esplosione, diventa la speranza che si afferma nell’opera dove da uno sfondo bruno di tela grezza, in cui si addensano macchie spesse di colore bianco, c’è la memoria delle persone che riescono a sfuggire al chiacchiericcio: al limo che le aveva circondate e ferite.
Nelle opere in mostra si percepiscono le sensazioni di animi offesi e la stoltezza dei quacquaraquà: che potranno continuare con il loro impegno sparlando ed enunciando sproloqui su persone, cose o argomenti.
I quacquaraquà sono rappresentati, con sagace ironia, in un omaggio a Leonardo Sciascia che con poche parole riusciva a donarci il clima di un paese dove anche le pareti delle case mormorano.
L’artista con una metafora dà spunto ai loro futuri discorsi….  
                                                                                      Federica Murgia


Luigi De Giovanni
Quacquaraquà
Artist: Luigi De Giovanni
Title of the exhibition: Quacquaraquà
Exhibition space: Sutta The huts du Ripa - Mirror (LE)
Opening: Saturday, July 13, 2013 20:00
Date: From July 13 to August 13, 2013
Time: from 10.30 to 13.00 - from 18.00 to 24
Free admission
Presentation: Antoinette Fulvio
Equipment: Arch Stefania Branch
Coordination: The Green Ray
Contact: Cell 329 2370646
Website: degiovanniluigi.com
ilraggioverdesrl.it - ​​ufficiostampa@ilraggioverdesrl.it
Quacquaraquà
Some of their erudition, the saputi, they spit their truth with making sure today affirming an ever changing or enriched compared to that sustained yesterday. They leggiucchiato, without much attention to content, or heard bursts of news, even itchy, which pretend to be objective and fair. Prance, adding new details from time to time, because they have heard or perceived fragments of voices here and there. Frequently carpiscono ideas, which then pass off as their own, most of the time stuck, lacking the creative spirit and the design that gives soul to the thoughts and things. The ideas, which are siphoning off the quacquaraquà, are maimed and manage to surprise the audience only briefly, since they do not have a consistent further development and continuity. Sometimes I manage to have the following of people who, even in good faith, paying attention, and for this to be with his chest out and have the air of being very important.
The quacquaraquà speak on nothing but believe to be clever, to listen to them, it soon becomes clear that they represent only the emptiness of mind and can only talk of gossip, hearsay, things never investigated. Phrases, breathe and reinforced in closed groups, give a sense of their culture and the lack of research dell'ideativo, the just and the beautiful.
S'infastidiscono when someone dares to refute the inconsistency of content of the things they are talking about and continue to strut with turns of phrase that justify only the ignorance, the lack of inner substance that can support them outside of the notions that give them certainty. These are the quacquaraquà that leave me all the time with out a doubt "there are or are they doing?"
Luigi De Giovanni in eight works he wanted to tell the empty chatter and make a tribute to Leonardo Sciascia that, in the book "The Day of the Owl", divided human beings into categories, placing the last quacquaraquà own, people who, according to the ' author, << should live like ducks in the puddles >>. The artist took the cue and using the tools of painting, he found ideas and feelings materializing anxieties and wounds that cause the slew of rumors until it becomes concrete in the color tinged in monochrome canvas of a complaint, became a metaphor for the mud spat unnecessarily. Drips, splashes, stains essential, in the works on display, made of cast express the instinctive anger of the pictorial gesture that occurs, too, by highlighting the word, guideline, "quacquaraquà."
In the work "melancholy in white on a pink background" dripping of lime, traces of painting the walls of Settlement, coagulate into a large and dense scrub cracked as if they had manifested signs of the collapse of the ideals and dreams affected by sketches muddy. A background pink, trace of hope, contrasts with the brown signs sure that enhance the meaning of the black melancholy of the work that brings to small countries, humus Brewing inspired genius, which makes feel discomfort, lack of acceptance of human for what it is and not for what it should be according to the quacquaraquà conformists.
Plot of the pictorial story is the sadness of the soul, affected by the slander, which manifests itself in the paintings exposing the superficiality of quacquaraquà that transform into splashes of sticky mud, which is thrown on people to discard to remove them from their posts, including social. The gestural marks express malice become torment, while on the canvas repeat the word "quacquaraquà" is a cathartic release denouncing the stillness of mind of those who can not realize the significance of the wounds it inflicts. A yellow canvas, which is alive with cheerful vitality and joy to start exploding in white, becomes the hope that the work where it is stated from a background of brown raw canvas, in which thicken thick patches of white, c ' is the memory of people who manage to escape the chatter: the silt that had surrounded and wounds.
In the works on display are perceived feelings of hurt minds, and folly of quacquaraquà: they can continue with their commitment and gossip stating rants about people, things or topics.
The quacquaraquà are represented, with shrewd irony, in a tribute to Leonardo Sciascia with a few words that could give us the climate of a country where even the walls of the houses murmur.
Artist with a metaphor gives inspiration to their future speeches ....
                                                                                      Federica Murgia





























venerdì 5 luglio 2013

luigi de giovanni su Repubblica

studio sutta le capanne du ripa specchia lecce


Luigi De Giovanni
Quacquaraquà
Artista: Luigi De Giovanni
Titolo della mostra:  Quacquaraquà
Spazio espositivo: Sutta Le Capanne du Ripa – Specchia (LE)
Inaugurazione: Sabato 13 luglio 2013 ore 20.00
Date: Dal 13 luglio al 13 agosto 2013
Orario: dalle 10.30 alle 13,00 - dalle 18.00 alle 24
Ingresso libero
Presentazione: Antonietta Fulvio
Allestimento: Arch. Stefania Branca
Coordinamento: Il Raggio Verde
Contatti: Cell. 329 2370646
Website: degiovanniluigi.com
ilraggioverdesrl.it - ufficiostampa@ilraggioverdesrl.it
Quacquaraquà
Certi della loro erudizione, i saputi, sputano le loro verità con fare sicuro affermandone oggi una sempre diversa o arricchita rispetto a quella sostenuta ieri. Hanno leggiucchiato, senza troppa attenzione per i contenuti, o sentito sprazzi di notizie, anche pruriginose, che spacciano per oggettive e giuste. Si pavoneggiano, aggiungendo di volta in volta nuovi particolari, perché hanno sentito o percepito dei frammenti di voci qua e là. Frequentemente carpiscono idee, che poi spacciano come proprie, il più delle volte appiccicate, mancando lo spirito creativo e l’ideazione che dà anima ai pensieri e alle cose. Le idee, di cui si appropriano i quacquaraquà, sono monche e riescono a sorprendere il pubblico solo per poco, in quanto, non hanno un successivo sviluppo e coerente continuità. Qualche volta riescono ad avere il seguito di persone che, anche in buona fede, prestano attenzione, e per questo vanno col petto in fuori e hanno l’aria d’essere molto importanti.
I quacquaraquà parlano sul nulla convinti di essere scaltri ma, ad ascoltarli, si capisce subito che rappresentano solo la vuotezza mentale e che possono discorrere solo di pettegolezzi, di sentito dire, di cose mai approfondite. Frasi fatte, respirate e rinforzate nei gruppi chiusi, danno il senso della loro cultura e della mancanza di ricerca dell’ideativo, del giusto e del bello.
S’infastidiscono quando qualcuno osa confutare l’inconsistenza contenutistica delle cose di cui parlano e continuano a pavoneggiarsi con giri di parole che giustificano solo l’ignoranza: la mancanza di sostanza interiore che possa sostenerli al di fuori delle nozioni che danno loro certezze. Questi sono i quacquaraquà che mi lasciano tutte le volte con un dubbio “ci sono o ci fanno?”
Luigi De Giovanni in otto opere ha voluto raccontare il vuoto chiacchiericcio e fare un omaggio a Leonardo Sciascia che, nel libro “Il giorno della civetta”, divise gli uomini in categorie, sistemando nell’ultima proprio i quacquaraquà, persone che, secondo l’autore, <>. L’artista ha colto lo spunto e usando gli strumenti della pittura, ha trovato idee e sensazioni materializzando le angosce e le ferite che causa il pantano dei pettegolezzi sino a renderlo concreto nel colore che tinge in monocromo una tela di denuncia, diventata metafora del fango sputato inutilmente. Gocciolamenti, spruzzi, macchie essenziali, nelle opere in mostra, realizzate di getto, esprimono la rabbia istintiva del gesto pittorico che si manifesta, anche, mettendo in primo piano la parola, linea guida, “quacquaraquà”.
Nell’opera “malinconia in bianco su sfondo rosa” gocciolamenti di calce, tracce di tinteggiatura di pareti d’abitazione, si rapprendono in una grande e densa macchia screpolata come se si fossero manifestati i segni del disfacimento degli ideali e dei sogni colpiti dagli schizzi melmosi. Uno sfondo rosato, traccia di speranza, contrasta con i sicuri segni bruni che esaltano il significato della cupa malinconia dell’opera che riporta ai piccoli paesi, humus che fermenta il genio ispirato, che fa avvertire sensazioni di disagio, di mancata accettazione dell’uomo per quello che è e non per quello che dovrebbe essere secondo i quacquaraquà benpensanti.
Trama del racconto pittorico è la tristezza dell’animo, colpito dalle maldicenze, che si palesa nei dipinti denunciando la superficialità dei quacquaraquà che trasformano in schizzi di fango appiccicoso, che viene scagliato addosso alle persone per annullarle per allontanarle dal loro posto, anche sociale. Le gestuali macchie esprimono la cattiveria diventata tormento, mentre ripetere sulle tele la scritta “quacquaraquà” è una catarsi liberatoria che denuncia l’immobilità mentale di chi non sa rendersi conto del significato delle ferite che infligge. Una tela gialla, che si anima di allegra vitalità e della gioia di ricominciare nel bianco in esplosione, diventa la speranza che si afferma nell’opera dove da uno sfondo bruno di tela grezza, in cui si addensano macchie spesse di colore bianco, c’è la memoria delle persone che riescono a sfuggire al chiacchiericcio: al limo che le aveva circondate e ferite.
Nelle opere in mostra si percepiscono le sensazioni di animi offesi e la stoltezza dei quacquaraquà: che potranno continuare con il loro impegno sparlando ed enunciando sproloqui su persone, cose o argomenti.
I quacquaraquà sono rappresentati, con sagace ironia, in un omaggio a Leonardo Sciascia che con poche parole riusciva a donarci il clima di un paese dove anche le pareti delle case mormorano.
L’artista con una metafora dà spunto ai loro futuri discorsi….  
                                                                                      Federica Murgia

giovedì 27 giugno 2013

luigi de giovanni quaquaraquà

studio sutta le capanne du ripa specchia lecce


Luigi De Giovanni
Quacquaraquà
Artista: Luigi De Giovanni
Titolo della mostra:  Quacquaraquà
Spazio espositivo: Sutta Le Capanne du Ripa – Specchia (LE)
Inaugurazione: Sabato 13 luglio 2013 ore 20.00
Date: Dal 13 luglio al 13 agosto 2013
Orario: dalle 10.30 alle 13,00 - dalle 18.00 alle 24
Ingresso libero
Presentazione: Antonietta Fulvio
Allestimento: Arch. Stefania Branca
Coordinamento: Il Raggio Verde
Contatti: Cell. 329 2370646
Website: degiovanniluigi.com
ilraggioverdesrl.it - ufficiostampa@ilraggioverdesrl.it
Quacquaraquà
Certi della loro erudizione, i saputi, sputano le loro verità con fare sicuro affermandone oggi una sempre diversa o arricchita rispetto a quella sostenuta ieri. Hanno leggiucchiato, senza troppa attenzione per i contenuti, o sentito sprazzi di notizie, anche pruriginose, che spacciano per oggettive e giuste. Si pavoneggiano, aggiungendo di volta in volta nuovi particolari, perché hanno sentito o percepito dei frammenti di voci qua e là. Frequentemente carpiscono idee, che poi spacciano come proprie, il più delle volte appiccicate, mancando lo spirito creativo e l’ideazione che dà anima ai pensieri e alle cose. Le idee, di cui si appropriano i quacquaraquà, sono monche e riescono a sorprendere il pubblico solo per poco, in quanto, non hanno un successivo sviluppo e coerente continuità. Qualche volta riescono ad avere il seguito di persone che, anche in buona fede, prestano attenzione, e per questo vanno col petto in fuori e hanno l’aria d’essere molto importanti.
I quacquaraquà parlano sul nulla convinti di essere scaltri ma, ad ascoltarli, si capisce subito che rappresentano solo la vuotezza mentale e che possono discorrere solo di pettegolezzi, di sentito dire, di cose mai approfondite. Frasi fatte, respirate e rinforzate nei gruppi chiusi, danno il senso della loro cultura e della mancanza di ricerca dell’ideativo, del giusto e del bello.
S’infastidiscono quando qualcuno osa confutare l’inconsistenza contenutistica delle cose di cui parlano e continuano a pavoneggiarsi con giri di parole che giustificano solo l’ignoranza: la mancanza di sostanza interiore che possa sostenerli al di fuori delle nozioni che danno loro certezze. Questi sono i quacquaraquà che mi lasciano tutte le volte con un dubbio “ci sono o ci fanno?”
Luigi De Giovanni in otto opere ha voluto raccontare il vuoto chiacchiericcio e fare un omaggio a Leonardo Sciascia che, nel libro “Il giorno della civetta”, divise gli uomini in categorie, sistemando nell’ultima proprio i quacquaraquà, persone che, secondo l’autore, <>. L’artista ha colto lo spunto e usando gli strumenti della pittura, ha trovato idee e sensazioni materializzando le angosce e le ferite che causa il pantano dei pettegolezzi sino a renderlo concreto nel colore che tinge in monocromo una tela di denuncia, diventata metafora del fango sputato inutilmente. Gocciolamenti, spruzzi, macchie essenziali, nelle opere in mostra, realizzate di getto, esprimono la rabbia istintiva del gesto pittorico che si manifesta, anche, mettendo in primo piano la parola, linea guida, “quacquaraquà”.
Nell’opera “malinconia in bianco su sfondo rosa” gocciolamenti di calce, tracce di tinteggiatura di pareti d’abitazione, si rapprendono in una grande e densa macchia screpolata come se si fossero manifestati i segni del disfacimento degli ideali e dei sogni colpiti dagli schizzi melmosi. Uno sfondo rosato, traccia di speranza, contrasta con i sicuri segni bruni che esaltano il significato della cupa malinconia dell’opera che riporta ai piccoli paesi, humus che fermenta il genio ispirato, che fa avvertire sensazioni di disagio, di mancata accettazione dell’uomo per quello che è e non per quello che dovrebbe essere secondo i quacquaraquà benpensanti.
Trama del racconto pittorico è la tristezza dell’animo, colpito dalle maldicenze, che si palesa nei dipinti denunciando la superficialità dei quacquaraquà che trasformano in schizzi di fango appiccicoso, che viene scagliato addosso alle persone per annullarle per allontanarle dal loro posto, anche sociale. Le gestuali macchie esprimono la cattiveria diventata tormento, mentre ripetere sulle tele la scritta “quacquaraquà” è una catarsi liberatoria che denuncia l’immobilità mentale di chi non sa rendersi conto del significato delle ferite che infligge. Una tela gialla, che si anima di allegra vitalità e della gioia di ricominciare nel bianco in esplosione, diventa la speranza che si afferma nell’opera dove da uno sfondo bruno di tela grezza, in cui si addensano macchie spesse di colore bianco, c’è la memoria delle persone che riescono a sfuggire al chiacchiericcio: al limo che le aveva circondate e ferite.
Nelle opere in mostra si percepiscono le sensazioni di animi offesi e la stoltezza dei quacquaraquà: che potranno continuare con il loro impegno sparlando ed enunciando sproloqui su persone, cose o argomenti.
I quacquaraquà sono rappresentati, con sagace ironia, in un omaggio a Leonardo Sciascia che con poche parole riusciva a donarci il clima di un paese dove anche le pareti delle case mormorano.
L’artista con una metafora dà spunto ai loro futuri discorsi….  
                                                                                      Federica Murgia




domenica 3 marzo 2013

INVITO AL COLLEZIONISNO

studio sutta le capanne du ripa specchia lecce


Galleria d'Arte Mentana
P.zza Mentana 2/3 r-50122 (FI)

INVITO AL COLLEZIONISMO
“Prestigiosa Mostra Collettiva dedicata alle Arti Visive Contemporanee”
da  Sabato 9 a Giovedì  21 Marzo 2013
ore 18.00


Mauro Cozzi
Giampaolo Talani
Meloniski
Salvatore Magazzini
Bianca Vivarelli
Emilio Facchini
Luigi De Giovanni
Annie Gheri
Partizia Voltolini
Francesca Coli
Clara Polvani
Angelica Borali
Vittorio Tessaro
Ugo Di  Pasquantonio
Rosario Bellante
Franco Lastraioli
Salvatore Fiume

Dal 2014 l'attività della Galleria d’Arte Mentana di Firenze sarà prevalentemente indirizzata alla presentazione di mostre antologiche, personali, collettive di artisti di diverse culture, provenienti da tutto il mondo. 
Per usufruire di maggiore spazio per la nuova attività, si inaugurerà il 9 marzo p.v. una mostra/vendita promozionale relativa a gran parte delle opere in nostro possesso: saranno presenti opere di artisti in promozione ed opere di artisti di chiara fama, pittura, grafica, scultura, ceramica, fotografia ecc.
Le opere presentate saranno disponibili sia in raffinata cornice che in elegante cartella.
Solo per questa occasione tutte le opere esposte saranno offerte a speciali condizioni di vendita.
Potrete così godere dell'opportunità di scegliere ed acquistare quello che più vi appassiona.
Nello spazio culturale adiacente alla galleria sarà presentata una prestigiosa rassegna del “piccolo formato” a “piccoli prezzi” CHE VUOLE ESSERE UN INVITO AL COLLEZIONISMO.
Vi aspetto per consigliarvi al meglio sui vostri acquisti d’arte.
La mostra/vendita sarà accompagnata da un’originale iniziativa:
UNA LOTTERIA! Troverete in vendita biglietti per tutto il periodo della mostra e l’estrazione di tre premi sarà fatta il giorno6 Aprile 2013.
In palio 3 litografie d’autore complete di cornice.
Il biglietto sarà posto in vendita ad euro 5.00.
VI ATTENDIAMO NUMEROSI
PER QUEST'OCCASIONE IMPERDIBILE!
I pagamenti saranno personalizzati a seconda delle vostre esigenze.
L'invito è rivolto a tutti coloro che amano l'arte, e che desiderano regalarsi un'opera per iniziare o incrementare la propria collezione.  Vi aspetto negli orari canonici e per appuntamento.
Giovanna Laura Adreani

Galleria d'Arte Mentana
P.zza Mentana 2/3 r-50122 (FI) - Tel. 055.211985 - Fax. 055.2697769
galleriamentana@galleriamentana.it
Firenze
Galleria d’arte Mentana Firenze

sabato 23 febbraio 2013

INVITO AL COLLEZIONISMO de giovanni luigi a firenze


Galleria d'Arte Mentana
P.zza Mentana 2/3 r-50122 (FI)

INVITO AL COLLEZIONISMO
“Prestigiosa Mostra Collettiva dedicata alle Arti Visive Contemporanee”
da  Sabato 9 a Giovedì  21 Marzo 2013
ore 18.00


Mauro Cozzi
Giampaolo Talani
Meloniski
Salvatore Magazzini
Bianca Vivarelli
Emilio Facchini
Luigi De Giovanni
Annie Gheri
Partizia Voltolini
Francesca Coli
Clara Polvani
Angelica Borali
Vittorio Tessaro
Ugo Di  Pasquantonio
Rosario Bellante
Franco Lastraioli
Salvatore Fiume

Dal 2014 l'attività della Galleria d’Arte Mentana di Firenze sarà prevalentemente indirizzata alla presentazione di mostre antologiche, personali, collettive di artisti di diverse culture, provenienti da tutto il mondo. 
Per usufruire di maggiore spazio per la nuova attività, si inaugurerà il 9 marzo p.v. una mostra/vendita promozionale relativa a gran parte delle opere in nostro possesso: saranno presenti opere di artisti in promozione ed opere di artisti di chiara fama, pittura, grafica, scultura, ceramica, fotografia ecc.
Le opere presentate saranno disponibili sia in raffinata cornice che in elegante cartella.
Solo per questa occasione tutte le opere esposte saranno offerte a speciali condizioni di vendita.
Potrete così godere dell'opportunità di scegliere ed acquistare quello che più vi appassiona.
Nello spazio culturale adiacente alla galleria sarà presentata una prestigiosa rassegna del “piccolo formato” a “piccoli prezzi” CHE VUOLE ESSERE UN INVITO AL COLLEZIONISMO.
Vi aspetto per consigliarvi al meglio sui vostri acquisti d’arte.
La mostra/vendita sarà accompagnata da un’originale iniziativa:
UNA LOTTERIA! Troverete in vendita biglietti per tutto il periodo della mostra e l’estrazione di tre premi sarà fatta il giorno6 Aprile 2013.
In palio 3 litografie d’autore complete di cornice.
Il biglietto sarà posto in vendita ad euro 5.00.
VI ATTENDIAMO NUMEROSI
PER QUEST'OCCASIONE IMPERDIBILE!
I pagamenti saranno personalizzati a seconda delle vostre esigenze.
L'invito è rivolto a tutti coloro che amano l'arte, e che desiderano regalarsi un'opera per iniziare o incrementare la propria collezione.  Vi aspetto negli orari canonici e per appuntamento.
Giovanna Laura Adreani

Galleria d'Arte Mentana
P.zza Mentana 2/3 r-50122 (FI) - Tel. 055.211985 - Fax. 055.2697769
galleriamentana@galleriamentana.it
Firenze
Galleria d’arte Mentana Firenze




giovedì 20 dicembre 2012

mostra di Luigi De Giovanni Castello Risolo Specchia Lecce

studio sutta le capanne du ripa specchia lecce

Artista: Luigi De Giovanni
Titolo della mostra antologica: In itinere. Visioni, segni e figure 1966 – 2012
a cura di Toti Carpentieri
Spazio espositivo: Palazzo Risolo, Specchia, piazza del Popolo
Inaugurazione: 15 dicembre ore 18.00
Date: Dal 15 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013
Orario: dalle 17.00 alle 20,00 (In occasione delle manifestazioni legate al “Presepe Vivente nel Borgo Antico” la chiusura sarà posticipata.)
Ingresso libero
Allestimento: Arch. Stefania Branca
Coordinamento: Il Raggio Verde
contatti:
website: degiovanniluigi.com
ilraggioverdesrl.it


Dopo lo straordinario consenso di critica e di pubblico ottenuto con la mostra “Tracce di ri€voluzione”,  realizzata questa estate a Lecce, l’artista Luigi De Giovanni ritorna nel borgo natale di Specchia con “In Itinere. Visioni, segni e figure 1966 – 2012” la mostra antologica curata dal critico Toti Carpentieri.
In mostra dal 15 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013, nelle sale di Palazzo Risolo dove sarà esposta una significativa selezione di opere realizzate dal 1966  al 2012.
Al vernissage che si terrà il 15 dicembre, ore 18 interverranno il sindaco di Specchia Antonio Biasco, l’assessore alla cultura Giampiero Pizza, Giusy Petracca presidente Il Raggio Verde edizioni. Presenta l’artita il curatore Toti Carpentieri.

L’antologica allestita a Specchia celebra il percorso di un artista che – scrive il curatore Toti Carpentieri -   partito da una fedeltà, pressoché genetica, alla figurazione e al paesaggio, ha saputo nel tempo, calandosi in una sorta di full-immersion interrelazionale, approdare a soluzioni innovative di ampia riflessione e di approfondito dialogo. Guardando ancora una volta alla memoria, come molti della sua generazione, in quanto momento determinante del pensiero e del fare”.
Durante gli anni dell’Istituto D’arte di Poggiardo il suo interesse è legato prevalentemente all’astrazioni. Poi si avvia alle figure, ai nudi, ai fiori, ai paesaggi, racconti di luoghi a lui cari quali la natia Specchia e Cagliari, città d’adozione; infine i jeans, strappati e incollati su telai o trasformati in sculture, icone della contestazione sessantottina vissuta in prima persona negli anni della formazione a Roma.
Dopo aver conseguito il diploma all’istituto d’arte di Poggiardo, De Giovanni lascia la Puglia per completare gli studi nella capitale dove si diploma all’Accademia di Belle Arti e incontra il maestro Avanessian che lo indirizzò allo studio dell’imprimitura delle tele e delle terre. Nel 1974 si perfeziona nella tecnica ad olio, pur continuando a sperimentare materiali e linguaggi è costantemente impegnato in una ricerca stilistica che è sempre in evoluzione e non conosce soste.
Lo sguardo dell’artista si moltiplica, da un lato indaga la luce e la poesia dei paesaggi che siano il borgo natale, le distese di ulivi pugliesi o le campagne di Seulo, dall’altro continua ad urlare sulle tele come sui jeans,  che diventano opere con le quali leggere i cambiamenti culturali, economici e politici che hanno caratterizzato la società e i costumi dalla seconda metà del Novecento in poi.
E’ quasi uno sdoppiamento questa sua ricerca pittorica che scaturisce da riflessioni sul tempo e sulla storia, sulla natura fino a toccare l’ambito più intimo dell’uomo: il rapporto con se stesso e con la fede.
Particolarmente significativo in questo viaggio fra le due anime di Luigi de Giovanni la compresenza di linguaggi espressivi diversi:  dall’indagine sul paesaggio  - fiori e nature morte - all’evoluzione di oggetti, radicalmente modificati dal progresso tecnologico, e utilizzati attraverso anche il recupero della memoria contadina, come pretesto per riflettere sulla società, fino a spaziare lo sguardo nella contemporaneità sfogliando le pagine più dolorose e sofferte della storia europea e italiana: le grandi guerre, la caduta del muro di Berlino, la contestazione giovanile degli anni ’60, la crisi economica e politica dei nostri giorni.


L’evento espositivo patrocinato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Specchia è organizzato da Il Raggio Verde edizioni. Firma l’allestimento l’architetto Stefania Branca

Cenni biografici

Nato a Specchia, dove ha un proprio atelier, Luigi de Giovanni vive e opera tra il Salento e Cagliari. Diplomatosi all’Istituto d’Arte di Poggiardo (Lecce) nel 1969, nel 1974 si diploma all’Accademia delle Belle Arti di Roma. Nel 1973 con il maestro Avanessian inizia lo studio 

Nel 1980 sperimenta la tempera all’uovo; realizza alcune opere con un unico filo conduttore “scalate sociali”. Nel 1988 sperimenta tecniche miste con l’uso di materiali di scarto simbolo di “rifiuto” quali: segatura, trucioli metallici, pezzi di gomma inservibili, carta e tessuti. Nello stesso anno inizia il rapporto con la Galleria “Mentana” di Firenze che lo presenta alla Fiera Arco di Madrid. Negli anni Novanta inizia a realizzare e ad esporre opere che hanno come filo conduttore “l’angoscia nella società attuale” e comincia ad usare i vecchi jeans come tele per le sue opere a carattere  sociale. Il nuovo millennio lo vede siglare importanti collaborazioni con la Galleria Della Tartaruga – ROMA e la Galleria “III Millennio” di Venezia.

La sua lunga carriera artistica lo ha visto tenere mostre in tutto il mondo: New York, Parigi, Tokyo, Bruxelles, Gent, Madrid, Siviglia, Ginevra oltre  che nelle principali città italiane da Milano, a Roma, Firenze, Pisa, Bologna, Ferrara, Cagliari Lecce…


Principali mostre personali dal 2001 ad oggi


2001 - “Caschi Bianchi Europa” Roma “Un modo d’intendere la pittura” dal 21/04/ al 17/05
2001 - Galleria “Mentana” Firenze “ Segni e Forme” dal 06 al 21/10
2001 - Galleria “ La Bacheca “ Cagliari “.....questo e questo....solo un modo per intendere la pittura........” dal 20 al 31/10
2002 - “Club Internazionale Lyceum” Firenze “Luce e Colori” dal 1 al 14/02
2002 - “Castello Carlo v ” Lecce “ L’uomo soffiò e........” dal 09 al 18/02 presentato dalla galleria “ Il Raggio Verde” Lecce
2002 - “ Castello Risolo di Specchia” dal 04 al 24 agosto presentato dal Comune e dalla Pro Loco di Specchia
2002 - “Piccola Galleria” Specchia “Le vibrazioni del colore nella luce”
2003 - Galleria “La Bacheca “ Cagliari “ La Danza del Colore”
2003 - Galleria “III Millennio” Venezia

2004 - “SUBLIMATIONS - landscape of the soul” 5/16 luglio Espace Couloir r.d.c. ASP - PARLAMENTO EUROPEO Bruxelles
2004 - “Urlo Nel Buio” Sutta Le Capanne Du Ripa Specchia Lecce
2004 - Galleria “ Della Tartaruga” 25 settembre 5 ottobre Roma
2004 - “Urlo Nel Buio” Galleria “La Bacheca” 9/20 ottobre Cagliari
2004 - “Urlo Nel Buio” Galleria Raggio Verde 4 dic. 4 gen. Lecce
2005 - Galleria “Della Tartaruga” Settembre 05 Roma
2005 - Genesi del Colore settembre Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Piombino
2005 - Genesi del Colore ottobre 2005 Culturale Sardi in Toscana, Piazza Santa Croce, 19, collaborazione con la galleria d’arte Mentana, Firenze
2005 - PROFILI DELL'ESSERE Galleria d'Arte III Millennio – Venezia - dal 12 al 30 Novembre
2006 - Jeans SPAZIO CULTURALE MENTANA FIRENZE
2006 - “ELIOS” Sala degli ulivi - Borgo Cardigliano Specchia (LE) presentato da Toti Carpentieri2010 – PAESAGGIOOLTREPAESAGGIO - AMACI: ASSOCIAZIONE MUSEI ARTE CONTEMPORANEA
9 ottobre 2010: Giornata del Contemporaneo Sesta edizione
 GALLERIA BERNARDINI - EX CONVITTO PALMIERI Lecce
2010 - Palazzo Baronale di Girolamo Comi - Piazza della Vittoria Lucugnano (Lecce) - AMACI: ASSOCIAZIONE MUSEI ARTE CONTEMPORANEA
9 ottobre 2010: Giornata del Contemporaneo Sesta edizione
2010 – Studio “Sutta Capanne dellu Ripa” a Specchia
2010 - Galleria d'arte "LA BACHECA"
Via Dei Pisani, 1 Cagliari

2011 – “Sutta Capanne dellu Ripa” Specchia Lecce - Objects – oggetti
2011- LUIGI DE GIOVANNI - SPECCHIA / FIRENZE - Eventi organizzati in occasione della settima edizione della Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI
2011 “TRACCE DI FEDE” – Mostra e installazione - Studio “Sutta Capanne dellu Ripa” -  Specchia
2011- LUIGI DE GIOVANNI - SPECCHIA / FIRENZE - Settima edizione della Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI - performance che dura tutta la giornata, presso lo Studio “Sutta Le Capanne du Ripa” (nell’ambito della mostra “Tracks: tracce”
2011 “TRACCE DI FEDE” – Mostra e installazione - Studio “Sutta Capanne dellu Ripa” a Specchia
2012  “Tracce di Ri€voluzione” a cura di TOTI CARPENTIERI - LECCE, SALONE DELLE FESTE, EX CONVENTO AI TEATINI
2012  “Rivoluzione” Spazio d’arte Sutta Le Capanne du Ripa a Specchia - In occasione dell’8° Giornata del Contemporaneo indetta da AMACI Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiana.
2012 – Mostra presentata da Toti Carpentieri - Antologica – Castello Risolo Specchia




Info e approfondimenti: www.degiovanniluigi.com http://artedegiovanniluigi.blogspot.it/
























































































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